Associazione Culturale VARZI VIVA
La nascita del borgo
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Varzi dovrebbe essere stato fondato dai Liguri nei primi secoli avanti Cristo.
Le motivazioni di questa deduzione, visto che finora non sono emerse citazioni scritte antecedenti al 702 d.c., si erano già analizzate ed erano: l'etimologia del nome che deriva da una parola ligure; la data presunta della fondazione che corrisponde allo stesso periodo in cui si sono formati i primi paesi di fondovalle; il culto di S.Giorgio, portato qualche secolo dopo dai bizantini che stazionarono in Varzi per contrastare la penetrazione longobarda, l'esatta ubicazione di quel piccolo originario nucleo abitato.
Diversi varzesi che si sono posti il problema, sono propensi a pensare che le prime case siano sorte entro le due attuali torri, di Porta Sottana e dell'Orologio, mentre c'è motivo di credere che, invece, siano sorte nella parte più bassa, ossia nella zona di via del mercato.
Questa convinzione è supportata da diverse motivazioni; lo stesso nome, se è vero che il toponimo "Varzi" significa paese sull'acqua, (da var - in ligure = Acqua) non poteva essere che sulla parte bassa, proprio sull'acqua; infatti, si sa che Varzi fino ai primi decenni di questo secolo veniva periodicamente inondato dallo straripamento dello Stàffora (il toponimo di Stàffora è "sta fora", ossia esce dagli argini).
Ci si può chiedere perché i saggi abitanti di allora, che sceglievano accuratamente i luoghi dove potersi insediare, optassero per quella posizione cosi a rischio! In quei secoli lo Stàffora aveva l'alveo più stretto ed era ad un livello più basso dell'attuale, solo nel tempo, man mano, in seguito allo slittamento a valle dei materiali erosi a monte durante le piene, il suo alveo si è gradualmente alzato, causando gli allagamenti sopraccitati.
Recenti sondaggi fatti dall'Amministrazione provinciale (1985), hanno appurato che la profondità di ghiaia e materiale alluvionale nel letto dello Stàffora è di 19 metri. Tale sondaggio è stato fatto nello Stàffora all'altezza di Bosmenso; dove tra l'altro vi è l'antica chiesa che anch'essa, essendo allo stesso livello del torrente, è rimasta vittima dello stesso fenomeno.
Quindi i primi varzesi fondarono si il paese vicino all'acqua ma non tanto da vedersi periodicamente inondate le abitazioni, problema invece che ebbero i loro discendenti.
Altro motivo che ci induce a pensare che le prime abitazioni fossero sorte nella parte bassa è data dal ritrovamento di locali seppelliti sotto l'attuale piano strada. Uno è emerso alcuni decenni scorsi in via del Rosino.
Il proprietario, Mario Antoniazzi, intendendo fare alcuni lavori di risanamento alla sua abitazione ha scoperto che il muro di fondazione aveva una profondità, superiore al normale. Incuriosito, volendo constatare fin dove potesse arrivare, continuò a far scavare ed arrivò ad una profondità tale da permettergli di poter estrarre il rimanente terreno e creare una nuova cantina sotto il piano strada. Durante gli scavi ha potuto constatare che nell'antico locale vi era un originale lavatoio in pietra e un'altra struttura che poteva essere un pozzo o un convogliatore di acqua sorgiva la cui funzione era quella di alimentare il lavatoio stesso. Un altro importante ritrovamento vi è stato quando nel 1985 è stata volutamente scavata una cantina in via del Mercato (ex proprietà Cassol, ora Canepa) ed è stato scoperto che sotto l'attuale piano strada vi era già un locale adibito a stalla, trovata ancora completa di porta d'entrata, mangiatoia e finestrella per espellere il letame. Scavando in tale locale sono stati trovati cinque strati di materiale alluvionale diverso e ad ogni strato vi era sovrapposto un pavimento in ciottoli o mattoni. Il che significa che dopo ogni alluvione, veniva fatto un nuovo pavimento sopra lo strato alluvionale, alzando la quota di calpestio gli abitanti speravano di evitare ulteriori future inondazioni, il che non è stato perché queste si ripeterono fin tanto che, nei secoli XII - XIII, le alluvioni avevano depositato tanto materiale da alzare di tre metri il livello dell'insediamento originale.
Quello scavo ha messo in luce anche una fognatura e un arco in muratura, che presuppone l'esistenza di una serie di portici in posizione diversa dall'attuale assetto della via, ma questo è senz'altro avvenuto nei secoli successivi insieme all'espandersi del paese.
Da quei lontani secoli ai giorni nostri il livello non si è pressoché più alzato. Il motivo potrebbe essere che essendo l'alveo in fondo al punto di convergenza delle pareti oblique delle colline adiacenti, alzandosi il torrente automaticamente si allarga il suo letto, quindi dividendo la stessa acqua su una superficie maggiore si attenua il possibile danno. Se si aggiunge che da quei secoli in poi sono aumentate le case e gli abitanti, questi, trovandosi uniti e armati di buona volontà, avranno preferito ripulire case e strade piuttosto che permettere che si alzassero i livelli.
Questo comunque ha comportato che, fino alla seconda metà del XIX secolo, il torrente passasse quasi tangente alle abitazioni. Di quei secoli potrebbe essere anche la casa che fa angolo fra via P. Nuova e via della Maiolica. Infatti alcuni decenni scorsi, ristrutturando quell'abitazione di proprietà della famiglia Carosio, sono state trovate, formate nel muro perimetrale, delle nicchie particolari che fecero pensare che quell'abitazione potrebbe essere stata anticamente un luogo di culto o per l'inumazione di cadaveri. I proprietari non dettero tanto importanza a quel ritrovamento, quindi proseguirono nella loro opera, tapparono le nicchie e finirono di effettuare i lavori che si erano prefissi.
Analizzando il fatto, viene spontaneo chiedersi cosa potrebbe essere stata anticamente quella costruzione! Considerando che finora dagli archivi, tanto pubblici che parrocchiali, non è emerso niente che possa indurci a stabilire che tipo di edificio di culto vi fosse in quel punto, si può azzardare l'ipotesi che possa essere stato un piccolo oratorio in cui vi si seppellivano i morti gli abitanti del nucleo originale di Varzi.


Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI" di Fiorenzo Debattisti ©1996
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©1996