Associazione Culturale VARZI VIVA
Musei dell'artigianato locale

PER VALORIZZARE IL NOSTRO PASSATO
"Dare un senso al passato è il modo migliore per capire il futuro"





I MUSEI DELL’ARTIGIANATO E DELL’ARTE CONTADINA

Il lavoro degli artigiani rappresenta un’immagine ormai consolidata nell’immaginario collettivo del nostro Paese. Il cittadino medio si è accorto che gli artigiani hanno affrontato con sacrifici e disagio quel processo di trasformazione e modernizzazione avviato negli anni Cinquanta del secolo scorso.
La veloce trasformazione delle aziende artigiane, sempre più rivolte al futuro, non ci deve però permettere di dimenticare le nostre origini, il nostro passato.
L’Associazione Culturale “Varzi Viva”, nata per recuperare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, vuole soffiare via il velo di polvere che si è steso sui ricordi più antichi del lavoro degli artigiani, lanciando una simpatica iniziativa: la valorizzazione e l’arricchimento con nuovi reperti dei MUSEI DELL’ARTIGIANATO E DELL’ARTE CONTADINA presenti nel nostro territorio.
Siamo infatti certi che ancora oggi tantissime famiglie conservano, magari ammassate in qualche umida cantina o in un buio deposito, antiche testimonianze del lavoro di padri e nonni artigiani. Oggetti spesso senza alcun valore economico, ma che hanno una grande valenza “culturale” per la storia della categoria e per il loro lavoro.
Questo vuol essere proprio un modo semplice per farli tornare a vive attraverso una simpatica iniziativa comune.
Trovare questi oggetti non è così impossibile come si potrebbe pensare. Gli artigiani, nella maggior parte dei casi, sono aziende di carattere famigliare che si tramandano da padre in figlio. Non è quindi escluso che ancora oggi l’artigiano della seconda o terza generazione possa disporre di questi oggetti.
La nostra intenzione è di “veicolare” verso i Musei esistenti nel nostro territorio una serie di ricordi e testimonianze che possano documentare ai nostri figli quale fosse il lavoro svolto dai loro padri, dai loro nonni e dai loro bisnonni. A volte per dare il senso delle cose basta un piccolo oggetto, un documento, una vecchia licenza.
Se volete donare qualche oggetto per gli scopi sopra accennati, contattateci telefonando al numero 0383.545061, oppure scrivendo all’indirizzo e-mail info@varziviva.net. Noi ci impegniamo a ritirare il materiale e a destinarlo al Museo che ci indicherà il proprietario del bene donato. Inoltre, citeremo espressamente le persone che avranno collaborato simpaticamente a questa iniziativa.


RISCOPRI I TESORI DELL’ARTIGIANATO CONTADINO NEI MUSEI DELL’OLTREPÒ

Esiste una realtà che spesso sa raccontare il nostro territorio meglio di qualsiasi libro di storia: è l’arte e la tradizione che trovi custodite nei Musei Contadini dell’Appennino delle Quattro Regioni. Per scoprirli, per valorizzarli, Varzi Viva ha iniziato a inserirli nel proprio sito internet www.varziviva.net per offrirli ai propri utenti (soci, giornalistici, studiosi, scolaresche, agenzie di viaggi, associazioni, ecc.) in un cammino di cultura dalla pianura alla montagna della nostra provincia e di quelle limitrofe (Alessandria, Piacenza, Genova).
Compito precipuo di “Varzi Viva” è, infatti, di costruire, anno dopo anno, modi e strumenti nuovi per conoscere meglio il paese in cui viviamo: per imparare ad apprezzarlo, rispettarlo; per far partecipare attivamente tutti i cittadini alla nostra ricca e intensa storia; per conservarne gelosamente i valori più vivi: perché tutti si impegnino affinché la nostra valle sia più bella e ospitale, custode dei tesori che ha avuto dalla natura e dagli uomini che ci hanno preceduti.
Inoltre, l’Associazione opera, fin dalla sua costituzione (1994), per il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, sia artistico che ambientale, secondo una visione dinamica ed avanzata che include anche il criterio della risorsa economica; perché di un bene sia garantita la più efficace conservazione, ma anche la più ampia accessibilità, ovvero la partecipazione più diretta possibile di tutti i cittadini interessati, che possa alimentare un rapporto fecondo con il passato e le sue testimonianze.
I Musei dell’Artigianato e dell’ Arte Contadina in Oltrepò: tante piccole realtà realizzate nel tempo con cura e con amore da appassionati cittadini, ricche di manufatti e di meravigliosi reperti, di dettagliate descrizioni e utili informazioni e per riscoprire un territorio lontano dai riflettori, ma che proprio per questo conserva ancora tanti gioielli straordinari e storie affascinanti.

Antonio Di Tomaso



Museo Civico di Arte Contadina - Romagnese

museo xx.JPG - 9836 BytesL’idea alla base della creazione di questo museo è ritrovare e conservare le tradizioni che rischiano di scomparire, travolte dai ritmi assillanti del mondo contemporaneo e da nuovi nodelli di società, sempre più simili a villaggi globali.
Il museo, alla cui creazione si sono dedicati tutti gli abitanti di Romagnese, in uno sforzo comune per salvaguardare la memoria collettiva relativa alla storia e al costume del proprio territorio, riunisce diverse testimonianze di cultura popolare: costumi tradizionali, oggetti di uso domestico e strumenti e attrezzi di lavoro, oggetti di arte contadina ed alcuni reperti rinvenuti sul territorio.

Mulino Pellegro - Santa Margherita di Staffora

Alcune documentazioni rivelano che fin dal 1275 esisteva in in questo luogo un mulino chiamato “falchio”, proprietà dei Malaspina (feudatari di queste terre per oltre due secoli). Altri documenti dell’archivio comunale riportano notizie sulla sua storia: nel 1821 era chiamato “sito d’osteria con mulino”. Nel 1835 il mulino è stato ristrutturato dal proprietario Pellegro Negruzzi e da allora prese il nome di Mulino Pellegro.

Museo della Lavorazione del Ferro - Oramala (Val di Nizza)

Si tratta di un museo che rispecchia e fa rivivere al visitatore il valore della civiltà artigiana e contadina delle nostre generazioni passate. È una preziosa raccolta di manufatti di ferro battuto e di attrezzi che è ormai entrato a far parte dell’elenco dei beni artistico-culturali della valle Staffora.
Sono qui raccolti circa 2.100 reperti, che possono essere ammirati e permettono di capire come si viveva anni e anni fa in valle Staffora e quali attrezzi erano utilizzati per l’agricoltura. Sono oggetti e utensili recuperati da Luigi Panigazzi all’interno di vecchie stalle, nei fienili e nei cortili di case abbandonate, arnesi utilizzati dai contadini, dai mugnai, dai falegnami, dai fabbri e dai ciabattini, vera e propria memoria di un’epoca ormai scomparsa.

Museo "Magazzino dei Ricordi" - Zavattarello

Il Museo “Magazzino dei Ricordi” è stato realizzato nel 2004 con la precisa finalità di conservare il grande patrimonio culturale contadino e artigianale che affonda le radici nella notte dei tempi.
Le testimonianze del passato, in campo agricolo e artigianale, documentano la lunga, ricca e sofferta storia del lavoro e della fatica dell’uomo e offrono un’occasione di riflessione sull’impegno che ha portato alla realizzazione di semplici attrezzi, strumenti nei quali ogni particolare ha la sua precisa funzione.

Museo della Civiltà Contadina "Bracco" - Fabbrica Curone (AL)

Lo sviluppo industriale ha comportato l’allontanamento degli antichi mestieri, di conseguenza ciò che ancora rimaneva della cultura contadina di un tempo ora rischia di scomparire. Con essa si stanno perdendo tutti quegli attrezzi che per quasi un millennio sono serviti ai nostri antenati per procurarsi il necessario di cui vivere, o, meglio, di cui sopravvivere.
È proprio per conservare la memoria di un mondo e di una cultura in rapida via di estinzione che si è voluto creare questo museo. Raccogliendo arnesi e strumenti che sono serviti in casa, nei laboratori artigianali o sui campi, si è voluto lasciare alle future generazioni la testimonianza del limite di questi attrezzi, nonché della lenta evoluzione che ha caratterizzato la tecnologia rurale in secoli in cui il lavoro agricolo era strettamente legato ai ritmi naturali del tempo, alla ripetività e alla consuetudine.