Associazione Culturale VARZI VIVA
Il simbolismo architettonico

Secondo il Guagnini tre torri quadrate, alte 15-20 m, di fondazione romana, marcavano in linea retta il percorso attraverso l’Appennino, a Pozzolgroppo, Sant’Alberto di Butrio e Oramala. Tale tracciato forma un angolo di 10°30’ rispetto all’asse W-E. La descrizione si basa sulla superstite torre d’accesso dell’Abbazia di Sant’Alberto, la cui fondazione romana è per lo meno discutibile, e su tracce presenti nei due castelli considerati, che fanno presumere l’esistenza di corpi a pianta quadrata o rettangolare, precedenti le ultime ricostruzioni. In particolare la diagonale del vano sotterraneo di Oramala appare orientata lungo tale direzione.
Non possiamo dire con certezza sulle tipologie originali dei castelli oltrepadani, che ci sono tutti pervenuti dopo ricostruzioni in epoche posteriori ai secoli di cui stiamo trattando, In particolare quelli di Oramala e di Zavattarello furono ricostruiti nel sec. XV. Dalle osservazioni appaiono sorprendenti coincidenze negli allineamenti dei diversi edifici tra loro e rispetto alle cime circostanti.
Nella sua ricostruzione attuale, ad esempio, il castello di Oramala presenta l’asse principale orientato con precisione sulla linea che dal prospicente Poggio del Re (m 809,90 di quota, m 1250 di distanza) si dirige al più lontano castello di Varzi (Km 3 in linea d’aria), con un angolo di - 15° rispetto al Nord geografico. Ben diverso però è l’orientamento dei lati di quel locale interrato in cui alcuni vorrebbero ravvisare le tracce della costruzione più antica.