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Associazione Culturale VARZI VIVA
La leggenda del castello scomparso
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Molti castelli della nostra zona sono stati distrutti dall'abbandono secolare. Altri, come quelli
di Oramala, di Montù Beccaria e di Zavattarello, sono rimasti deserti per lungo tempo e sono
caduti in rovina, prima di conoscere una nuova stagione di restauri, che in misura maggiore o
minore, li hanno resuscitati.
Il Castello di Oramala visto da Rosara
(© Antonio Di Tomaso)
Come nella leggenda del Graal, anche le vallate del nostro Oltrepò celano gelosamente alcuni
misteri. Nelle alte vallate si favoleggiava di corti d'amore scomparse ma anche di luoghi truci
dai quali i castellani dominavano incontrastati, terrorizzavano i valligiani e ne rapivano le
figlie, di fantasmi che popolavano le notti senza luna. Certo anche su queste montagne, non meno
che nella Scozia, in Irlanda, nella valle del Reno o nella Transilvania, la vita feudale e i
rapporti di vassallaggio e di servitù erano duri.
Anche queste colline videro passare cavalieri, splendidi nelle loro armature, che partivano per
le crociate o alla ricerca del Santo Graal, recando con se la sciarpa donata da una donna che si
chiamava Beatrice o Selvaggia. Menestrelli e trovatori si arrampicavano verso i castelli della
montagna, veri e propri "nidi d'aquile" arroccati in siti quasi inaccessibili.
Riusciamo ad immaginare il primitivo splendore dell'apparire in lontananza castelli come Oramala
o Zavattarello, dopo un lungo cammino attraverso monti o valli boscose ? Riusciamo a ricomporre
la meraviglia dell'eremo di Sant'Alberto, aggrappato al versante di una stretta forra torrentizia?
Altri castelli sono scomparsi (citiamo ad esempio "la corte verde", il castello di Cecima, quello
di Canneto, ma quanti altri?). Nelle alte vallate si favoleggia di intere città scomparse
risalenti ai Romani o alle invasioni saracene, nei secoli che precedettero l'anno mille.
Queste terre, percorse da cavalieri e cantori, vissero il periodo intenso delle crociate e le
magie "dell'amor cortese". Queste valli celano una storia e una magia che nulla avrebbe da
invidiare alle saghe di re Artù. Vogliamo provare a percorrerle con il gusto di questa scoperta,
a cercare anche noi il "Graal" nascosto nei luoghi più reconditi del nostro appennino?
D'altra parte lo stesso nome Auramala può celare un probabile etimo celtico aura-mol: la collina
d'oro, sacra a Marte o a un dio-guerriero dalle caratteristiche marziali (il mitico Gargan-Gargantua).
Occorre approfondire le ricerche intorno alle etimologie. Le origini delle antiche lingue ligure
e celtica di nomi come Varzi, Zavattarello, Butrio (burrone?) o altri rimangono da chiarire e
potrebbero riservare interessanti sorprese.
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