Associazione Culturale VARZI VIVA
I Fieschi confeudatari di Varzi


La potente famiglia ligure è nata, o meglio cresciuta inizialmente all'ombra dei Malaspina, quando nei primi secoli dopo il mille riscuoteva i pedaggi per conto dei Malaspina stessi; in breve tempo divenne tanto potente da contrastare l'autonomia di chi l'aveva aiutata a diventare così importante.
Contribuirono alla sua ascesa i molti alti ecclesiastici che vi furono fra i suoi componenti; infatti, nel 1242 Sinibaldo divenne papa con il nome di Innocenzo IV e nel 1276 Ottobono, nipote del primo, ebbe il suo stesso privilegio. Vi fu anche una lunghissima serie di cardinali.
I territori appartenenti alla famiglia spaziavano da Genova a tutta la riviera ligure di levante fino alla Lunigiana; erano conti di Lavagna e padroni di Pontremoli e Borgotaro. Con i Malaspina i Fieschi ebbero alleanze ma anche contrasti; nel 1276, ad esempio, si allearono con essi contro i Doria e la repubblica di Genova, ma in seguito s'impadronirono del castello di Torriglia che apparteneva ai Malaspina.
Ed è proprio in quei secoli (XIII-XIV) che cercarono di espandersi nei territori malaspiniani della val Trebbia.
Nella seconda metà del XV secolo Gianluigi Fieschi cercò di espandersi verso i feudi malaspiniani della val Trebbia, approfittando delle circostanze a lui favorevoli; in seguito all'estinzione della discendenza legittima degli altri suoi fratelli, riunì nelle sue mani tutti i possedimenti familiari diventandone il capo assoluto.
Con le pressioni militari e le disponibilità economiche, e contando sul fatto che il Ducato di Milano in quel periodo aveva ben altri problemi da risolvere perché i francesi insidiavano il Ducato stesso, Gian Luigi Fieschi s'impadronì di quasi tutta la val d'Aveto e l'alta val Trebbia.
Il 21 dicembre 1495 Gian Luigi ottenne dall'imperatore Massimiliano I (giacché quelli di val Trebbia erano feudi imperiali) la conferma dell'investitura dei suoi feudi aviti e di quelli di nuovo acquisto.
Dopo, tale data ebbe dai Malaspina il castello ed il feudo di Gremiasco in val Curone, Bagnaria e parte di Varzi; quando morì, nel 1510, era sicuramente il più gran signore della Liguria e uno dei più potenti dell'alta Italia. Il feudo di Varzi, i Fieschi l'ottennero da Nicolò Malaspina dei marchesi di Fabbrica, abitante a Gremiasco, il quale aveva anche parte di Varzi.
Questi, non avendo figli, pur avendo sposato due Spinola, lasciò a Gian Luigi e al suo primogenito la sola facoltà di governare a nome dei suoi eredi le popolazioni dei suoi domini della valle Stàffora, di Varzi, di Pietragavina e Monteforte e la giurisdizione di questi luoghi con il testamento del 31 dicembre 1500, diventato esecutivo nel 1502 alla morte di Nicolò stesso.



Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI Vol. II" di Fiorenzo Debattisti ©2001
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©2001