Associazione Culturale VARZI VIVA
Sistema grafematico varzese
di Marco Rossi
Tratto dal Vocabolario Varzese-Italiano


Sistema grafematico varzese
Vocali
Consonanti
Segni Diacritici
Apostrofo

Segni Diacritici
Viene introdotto l'uso dei segni diacritici per determinare la particolare inflessione di alcune vocali. Il segno diacritico può essere posto anche sulle vocali toniche in aggiunta al loro segno di tonicità. Con opportuni esempi si rimanda alla seguente trascrizione dei simboli diacritici:

Apostrofo
L'ultimo punto riguarda l'utilizzo dell'apostrofo il quale, oltre alla sua funzione specifica, viene inserito tra due o più fonemi (di fatto separati) quando questi devono essere pronunciati in sequenza con una velocità tale che, praticamente, li lega tra loro quasi a formare una sola parola.
Si evidenzia che, in questi casi, l'accento tonico verrà posto su una sola vocale della sequenza in quanto tali fonemi vengono considerati una parola unica.

Es. ugh'l'èva = ce l'aveva / t'la … = te la … / prim dè dl'an = capodanno

Dopo la descrizione dei punti principali sopra trattati, si è provveduto infine alla presa in considerazione di alcuni precetti di carattere generale che si inseriscono in modo naturale al completamento del sistema grafematico varzese e che di seguito esponiamo:

In relazione alle "Frasi Fatte" si precisa che si è provveduto alla loro traduzione nella forma figurativa, anticipata dalla traduzione letterale nei casi in cui questa è stata possibile, allo scopo di facilitarne la comprensione.

Un importante dato da rilevare, è la presenza di innumerevoli "sfumature fonetiche" della parlata varzese dovute principalmente ad una vera e propria distinzione geografica in "borgate", cha hanno finito per personalizzare il proprio sistema dialettale.
Per questo motivo è fattore di "forza maggiore" il doversi fermare ad un punto limite di rilevazione fonetica per non ostacolare in maniera pesante la funzione attribuita agli accenti tonici, sicuramente più importanti nella loro funzione, ed in modo che anche lo sforzo mentale del lettore non incominci ad essere talmente eccessivo da non permettere più una lettura dinamica e scorrevole del testo.
La fluidità della lettura è sempre stata peraltro considerata e voluta come "la qualità principale" nella stesura del vocabolario.