Associazione Culturale VARZI VIVA
Carlini nel Paese Morto
dal Notiziario N. 4 (Anno IV Aprile 1998)


Uno scrittore di razza tra portici e campanili

Il 29 giugno 1924, nasceva a Varzi Pietro Carlini, avvocato e procuratore al Tribunale di Genova. Si ritirò dalla professione cinquantenne, perché affetto da una grave forma depressiva e si tolse la vita a Varzi nel 1978, a 54 anni.
Forse i meno giovani (si dice sempre così) se lo ricorderanno o ne avranno sentito parlare.
Carlini, bell'uomo amaro che non si sposò mai, ha lasciato una decina di romanzi inediti, ambientati a Varzi e a Genova, con intrecci nel mondo giudiziario, degli affari e delle prostitute, romanzi che hanno una lieve tinta di giallo, presentano una visione prevedibilmente cupa, ma anche colta, della vita degli anni Cinquanta; hanno soprattutto il dono di interessare per la stringatezza e la sicurezza della costruzione e dello stile.
Carlini non pubblicò nulla in vita; il suo primo romanzo ,a vedere postumo la luce nel 1993, fu Senza Spirito Santo (Edizioni Graphos, Genova).
Da poco chi scrive, cioè io, Corrado Guardamagna, ha avuto l'onore di pubblicare un altro suo romanzo, Paese Morto.
Il paese morto in questione è Varzi (mi vorranno scusare gli amici di Varzi Viva per il gioco involontario di parole). Dal libro ho voluto riprendere l'inizio del primo capitolo per proporlo o riproporlo ai lettori di Varzi Viva Informa. Così chi avrà la cortese-cultura di leggerlo (tipo quelli che sono arrivati a questo punto dell'articolo) si accorgerà di che razza di scrittore è Pietro Carlini, perché scrittore era, e di razza.
Si formò evidentemente su Hemingway e Steinbeck, Fitzgerald e Dos Passos (Dostojeski fu formato dalla Siberia. Tutti i Grandi scrittori sono forgiati nell'ingiustizia come le spade degli eroi). Ma quelli erano anche gli anni di Pavese (anch'egli suicida. Torino, Hotel Roma, 28 agosto 1950. Biglietto d'addio: "Perdono tutti, a tutti chiedo perdono. Non fate troppi pettegolezzi."), di Vittorini e, come questi, voleva fuggire attraverso i modelli americani al peso ingombrante della tradizione letteraria italiana. Così, quando ormai stava per esaurirsi l'onda lunga del neorealismo e gli scrittori tentavano un indispensabile aggiornamento formale, utilizzò una scrittura veloce, un linguaggio basso e fu autodidatta.
Sono orgogliosamente fiero che Carlini sia varzese, farò tutto il possibile perché i suoi scritti non cadano nell'oblìo, che vengano anzi, scoperti, pubblicati, letti, rivalutati e valutati per quello che meritano. Permettetemi un'ultima considerazione: Carlini conobbe Hemingway, lo incontrò a Nervi. (La gran cosa è resistere e fare il nostro lavoro, e vedere e udire e imparare e capire, e capire e scrivere quando si sa qualcosa; e non prima e, porco cane, non troppo dopo).

Corrado Guardamagna




"Paese Morto" narra di Varzi e dei varzesi. Ma è viva ed avvincente la descrizione del paese. Le scene di caccia, le stagioni, specie l'autunno le nebbie, l'umidore ci portano al soffio della giovinezza di Pietro. I personaggi balzano dal libro con prepotenza e prendono vita.
Anche l'autore nei suoi ultimi anni ritorna al suo paese e si rifugia nei ricordi, nei pochi amici, nel grande silenzio.
L'opera, che pure si porta dietro la cultura dell'epoca in cui è stata scritta, è ancora fresca e per moltissimi versi attuale. Ecco perché l'editore Guardamagna non si è lasciato sfuggire l'occasione di pubblicare, evviva, un'opera di pregio.
Spero che anche voi la percorriate come un territorio magico, che può soddisfare o imbarazzare, perché offre un panorama del nostro paese assai ricco e contraddittorio.
E qui sta il pregio dell'opera. Mostra bene come non esistesse e non esiste un solo tipo di varzese, ma tanti.

Antonio Di Tomaso